La fine del'Estate: armonizzarci al ritmo delle stagioni

LA FINE DELL'ESTATE: Armonizzarci al ritmo delle stagioni

Rieducarci alle fasi della vita secondo la Medicina Tradizionale Cinese, significa perseguire quel dinamico fluire proprio dell’avvicendarsi delle stagioni che è proprio del ritmo esistenziale, al fine di riflettere uno stato costante d’interezza e salute. I ritmi stagionali scorrono fuori e dentro di noi, iniziano con il germoglio primaverile collegato all’età dell’infanzia per concludersi  con l’inverno del “Grande Saggio”: la vecchiaia. E come ci racconta il Tao, visto che tutto è in continuo mutamento, lasciare spazio ad un nuovo inizio.

 

La fine dell’Estate, come per tutte le interstagioni, è collegata all’attività dello STOMACO  e ai flussi vitali della coppia di organi MILZA-PANCREAS, la famiglia – chiave di questa stagione che riflette equilibrio quando permette d’esprimere il gusto per l’esistenza, partecipando attivamente ad essa e manifestandola nel rispetto di sé e degli altri. L’elemento è la TERRA associato al senso del gusto.

Sul piano psico-emotivo, un comportamento perturbato proprio della famiglia STOMACO – MILZA/PANCREAS in iperfunzione tende a sviluppare un temperamento autoritario, iperattivo spesso intransigente verso gli altri, iperattivo con accentuata presenza di energia yang (p.maschile). Al contrario  uno stato di ipofunzionalità di questi organi porta all’inerzia, ad una difficoltà ad agire, alla passività e alla pigrizia. Un’ipofunzionalità pancreatica porta a subire le situazioni senza riuscire ad affermare la propria volontà, senza rispetto di sé stessi. In entrambe i casi un utile rimedio è quello di esercitarsi allo sviluppo di una maggiore assertività ovvero “la capacità di comunicare con serenità il proprio sentire , pensieri ed opinioni, nel rispetto dei propri limiti e di quelli altrui”.

Per fare questo è necessario lavorare sulla nostra centratura, sul  rafforzamento dell’energia del 3° chakra, sul Tan Tien dove forza e volontà convergono.

 

Da un punto di vista fisiologico gli squilibri possono presentarsi con:

-disturbi digestivi (dispepsia gastrica, pesantezza);

-problemi pancreatici;

-fragilità struttura ossea;

-manifestazioni a livello di prostata e/o utero;

-problemi alle ginocchia;

-disturbi della cavità buccale, come il bruxismo

-alterazione generale del gusto

-problemi ai denti (in particolare del 1° molare/16-26 e 46-36)

-difficoltà a vivere la fine dell’Estate.

 

Esistono varie alterazioni del gusto. L’ageusia è la completa perdita del senso del gusto, l’ipogeusia, una parziale perdita, la disgeusia, un alterazione del senso del gusto. Nella cacogeusia, il cibo può risultare di sapore sgradevole o rivoltante. I recettori del gusto sono le papille gustative, concentrate sulla superficie della lingua e sul palato, faringe e laringe. Sono loro a farci distinguere i sapori con i diversi stimoli del dolce, salato, aspro e amaro. Mentre i sapori più complessi sono percepiti  simultaneamente da recettori gustativi e olfattivi.  Infatti gran parte di ciò che intendiamo per gusto è, in verità, odore: in genere gli odori dei cibi stimolano il sistema olfattivo più intensamente di quanto i sapori degli stessi riescano a stimolare le papille gustative. 


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