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Giocando con i sensi

GIOCANDO CON I SENSI

Esercizio di alimentazione consapevole

 

Se ci facciamo caso, quando mangiamo tutti e cinque i sensi possono trovarsi coinvolti, questo rende l’atto del “mangiare” un’esperienza altamente sensoriale.

 

Ognuno di noi avrà un rapporto unico con questo coinvolgimento, in rapporto ai canali sensoriali più abitualmente utilizzati. Per alcuni sarà la vista, per altri l’olfatto. Ma se la mente non è sensibilizzata attraverso l’allenamento a riconoscere con chiarezza i pensieri, le sensazioni e i sentimenti che proviamo riguardo al cibo, questi assumeranno facilmente un aspetto anche molto soverchiante. Intrattenersi con i cinque sensi decidendo di dedicargli per un po’ la nostra attenzione, comprendendone più dettagliatamente il funzionamento, ci offre l’opportunità di prendere consapevolezza del processo d’insorgenza della brama e del desiderio quando sono ancora nello stadio iniziale.

 

L’alimentazione consapevole riguarda la pratica mindfulness (l’esercizio della piena presenza) applicata nello specifico al mangiare, al peso e alla relazione con il proprio corpo.

L’atto della nutrizione ha notevoli implicazioni emotive e sensuali, basti pensare all’atto di nutrizione materna: "...se nelle prime settantadue ore non si è interferito con il loro innato istinto di suzione, i bambini sanno come far arrivare il latte – la madre è condizionata dal suo corpo a darlo o comunque le sue stesse mammelle al primo pianto del bambino iniziano a gocciolare. L’unico bisogno per la madre diventa allattare il bambino per provare un sollievo quasi erotico mentre diminuisce la pressione nelle sue ghiandole. Definire “erotico” questo sollievo può sembrare forse vagamente incestuoso, ma in realtà attesta come la nostra lingua sia uno strumento abituato a contemplare solo un certo tipo di sessualità e che quest’ultima sia assunta quale indicatore di ogni altro piacere, sottintendendo che le sensazioni sessuali provate durante gli accoppiamenti sono prioritarie rispetto a quelle che provano le donne nell’accudire i propri bambini. Le reazioni piacevoli della madre mammifera alla stimolazione dei capezzoli durante l’allattamento hanno preceduto, in termini evolutivi, quelle erotiche della stimolazione durante i rapporti sessuali (Hrdy 2001:401)".

 

La pratica dell’alimentazione consapevole per alcuni potrebbe sembrare un’idea un po’ astratta, e che metterla in atto possa risultare troppo impegnativo. Ma il gioco può trasformarla in un’esperienza più divertente e perché no, anche sensuale da condividere ad esempio con il proprio partner (anche se l’ideale è di non praticarla al primo appuntamento e tanto meno in ristorante).

L’immaginazione non può che ricondurre a Nove settimane e mezzo per chi è un po’ avanti con gli anni, film cult e classico degli anni Ottanta che porta ad una riflessione, ovvero al contrario dei protagonisti del film, lo scopo della mindfulness è non quello di farsi trascinare dalle emozioni, bensì, riuscire a rimanere presenti con un senso di calma e di chiarezza di fondo. Tradotto in termini alimentari, significa essere capaci di compiere le scelte migliori per noi stessi. Un pensiero da tenere a mente mentre riponete la barretta di cioccolato o quella porzione di gelato avanzati nel frigo.

 

Qui di seguito trovate un esercizio di alimentazione consapevole da provare con un amico o il partner.

 

GIOCANDO CON I SENSI Esercizio

1 Sedete su una sedia con una mascherina o una benda sugli occhi.

2 Chiedete al vostro partner di riunire dalla cucina 10 tipi di cibo diversi. Sarebbe meglio che lo facesse senza essere guidato da voi, e senza tenere in considerazione i vostri gusti. Chiedetegli di preparare un boccone per ciascun cibo e di disporli su un piatto di fronte a voi (sicuramente non c’è bisogno di dirlo, ma assicuratevi che gli alimenti siano puliti e preparati in modo tale da poter essere ingeriti in tutta sicurezza).

3 Poi chiedete al partner di guidare la vostra mano fino al piatto e scegliete uno dei cibi da assaggiare. Se preferite (e se vi sentite fiduciosi) potete anche farvi guidare verso uno specifico alimento fra quelli nel piatto. In ogni caso, a questo punto avrete in mano un pezzo di cibo.

4 Concedetevi un po’ di tempo per esplorarlo con le mani, facendo per il partner una sorta di telecronaca delle vostre sensazioni. Questo vi spingerà a essere più precisi di quanto non sareste se doveste descriverlo solo a voi stessi. Prendetevi  il tempo di notare la consistenza e la temperatura, e osservate il modo in cui la mente proietta immediatamente un’immagine di quello che secondo voi è l’aspetto dell’alimento, anche se non potete vederlo.

5 Adesso, restituite il pezzo di cibo all’altra persona e mettetevi le mani in grembo. Oltre ad avere escluso il senso della vista allo scopo di mantenervi concentrati, ora vi viene sottratto anche il senso del tatto, così da potervi focalizzare con ancora maggiore attenzione sui sapori, i suoni, gli odori.

6 Chiedete all’altra persona di passarvi più volte l’alimento sotto il naso, in modo che lo possiate annusare. Cercate di inspirare profondamente, con respiri lunghi e lenti, e poi invece con respiri più brevi e intensi, per cogliere ogni possibile aroma. Molti cibi lavorati hanno sorprendentemente scarso odore, perciò se si tratta di alimenti con molti additivi e conservanti dovreste sforzarvi in modo particolare.

7 Dopodiché chiedete all’altra persona di tenere l’alimento proprio accanto al vostro orecchio e, se possibile, di staccarne un pezzo. Se invece non fosse possibile, fateglielo agitare, smuovere con le dita: basta che crei in qualche modo del rumore con l’alimento. Questa parte dell’esercizio potrebbe rivelarsi più difficile, e dovrete davvero ascoltare con molta attenzione.

8 Ecco, adesso la parte divertente: chiedete all’altra persona di appoggiarvi un boccone sulla lingua. Lasciate che rimanga lì per qualche istante, per vedere quali sapori riuscite a percepire. Poi potete chiudere la bocca e iniziare a muovere il boccone con la lingua, notando i sapori più evidenti. In quale parte della bocca li percepite? Sul retro, sulla punta o sui lati della lingua? Oppure sul palato? Concedetevi del tempo per farci caso.

9 Se ci riuscite, prendete consapevolezza dei pensieri che vi attraversano la mente mentre assaporate il cibo. Per esempio, provate un senso di piacere o di delusione? Un’impressione di già conosciuto o di sorpresa? La vostra mente inserisce immediatamente il turbo, desiderando subito un altro boccone, oppure avete voglia di un po’ d’acqua per lavare via il sapore?

 

10 Infine, concedetevi del tempo per notare ogni eventuale reazione emotiva particolarmente forte. Per esempio, quel cibo vi procura una sensazione di agio e sicurezza, oppure vi fa sentire in ansia, in colpa  o incerti? Cercate di individuare quali meccanismi emotivi entrino in gioco per ciascuno degli alimenti nel piatto. Poi potete fare cambio con l’altra persona e lasciare che sia ora lei a provare l’esperienza sensoriale.